All’evento Pulse 2013 di Las Vegas presenta un
nuovo software open-source che aiuterà le aziende a realizzare ambienti
di cloud computing aperti
IBM ha annunciato che tutti i suoi servizi e
software per il cloud computing saranno basati su un’architettura cloud
aperta. Questa iniziativa assicurerà che l’innovazione del cloud non
venga ostacolata dall'adozione di “isole” di offerte proprietarie
incompatibili, poco sicure e difficili da gestire. In assenza di
standard aperti di settore per il cloud computing, le imprese non
saranno in grado di sfruttare appieno le opportunità generate dalla
correlazione delle informazioni generate dal mobile computing e dai big
data.
In occasione dell’evento Pulse di Las Vegas, IBM ha presentato una nuova
offerta cloud basata su open standard, incluso OpenStack, che
velocizza e semplifica in misura significativa la gestione di un cloud
aziendale. Per la prima volta, le aziende dispongono di una serie
fondamentale di tecnologie open source per sviluppare servizi cloud con
caratteristiche di portabilità tra ambienti cloud ibridi.
“La storia ha dimostrato che gli standard e l’open source portano un
enorme beneficio ai clienti finali e costituiscono un importante
catalizzatore dell'innovazione", spiega Robert LeBlanc, IBM senior vice
president of software. Così come hanno rivoluzionato il Web e Linux, gli
standard e l'open source avranno un enorme impatto anche sul cloud
computing. IBM è da anni in prima linea nella promozione degli standard e
dell'open source, e torna ad esserlo anche per il cloud computing. A
vincere saranno le aziende clienti, che non si troveranno vincolate ad
un unico fornitore, ma saranno libere di scegliere la piattaforma
migliore in base alle funzionalità che meglio soddisfano le loro
esigenze".
Sviluppato sulla base di requisiti proposti dai clienti, il nuovo
software, chiamato IBM SmartCloud Orchestrator, offre alle aziende
grande flessibilità eliminando la necessità di sviluppare interfacce
specifiche per diversi servizi cloud. Con questo software, le imprese
potranno rendere disponibili rapidamente, dall’infrastruttura cloud,
diversi servizi combinando le risorse di calcolo, storage e rete
attraverso una interfaccia grafica facile da usare.
Il nuovo IBM SmartCloud Orchestrator consente agli utenti di:
• creare nuovi servizi cloud nel giro di minuti, unendo la potenza del
delivery di servizi, basata su modelli “pattern based”, con un
“orchestratore” grafico, che semplifica l'automazione del cloud ;
• ridurre i costi operativi, automatizzando il rilascio delle
applicazioni e la gestione del ciclo di vita delle stesse nel cloud:
configurazione di capacità di calcolo, storage e rete, automazione delle
attività umane, integrazione con tool di terze parti, il tutto fornito
da un'unica piattaforma di gestione cloud;
• semplificare la fruizione dei servizi cloud da parte dell'utente
finale, grazie ad un portale self-service intuitivo, che prevede la
possibilità di misurare il costo dei servizi cloud con funzionalità di
contatore e di addebito.
Lo sviluppo di standard di settore aperti si è rivelato un punto di
svolta cruciale per il successo di molte tecnologie, come Internet e i
sistemi operativi. Affinchè il cloud computing possa crescere e
maturare, così come è avvenuto per altre tecnologie, è necessario che i
fornitori sviluppino nuovi servizi cloud tra loro compatibili. Secondo
un recente studio di Booz & Company, senza l’impegno verso una
maggiore concertazione e condivisione di tali standard, e la leadership
da parte delle principali aziende produttrici, la promessa del cloud
computing potrebbe non realizzarsi mai.
Per saperne di più sull'importanza dell'open source nel cloud computing e
sulle analogie tra la sua adozione e l'innovazione generata dal Web,
guardate questo video: http://bit.ly/Xnmx8q.
IBM applica al cloud computing l’esperienza maturata nel supporto e
nella validazione di standard aperti come quelli relativi a Linux,
Eclipse e Apache e contribuisce a promuovere nella community dell’IT il
mondo del cloud aperto attraverso:
• la creazione di un Cloud Standards Customer Council, che conta ormai 400 membri;
• la sponsorizzazione della OpenStack Foundation come membro fondatore e
come uno dei più importanti sostenitori, grazie all'apporto di codice e
di progettazione in tutti i progetti OpenStack;
• la promozione di standard correlati al cloud, come Open Service for
Lifecycle Collaboration, Linked Data in W3C e TOSCA in OASIS, per
potenziare la portabilità delle applicazioni cloud;
• l’assegnazione di 500 sviluppatori a progetti “open cloud”;
• la collaborazione con la OpenStack Foundation, insieme ai suoi 8.200 membri provenienti da 109 Paesi e 1000 organizzazioni.
IBM è uno dei più grandi fornitori mondiali di cloud privato, con più di
5000 clienti nel 2012, cresciuti del 100 percento anno su anno. Il
portafoglio di cloud computing di IBM, denominato SmartCloud, si basa su
un codice comune di interoperabilità, che consente alle aziende di
spostarsi tra i servizi di cloud privato, ibrido e pubblico di IBM.
IBM SmartCloud Orchestrator è ora disponibile in versione beta.. La general availability è prevista entro l’anno.
Per maggiori informazioni sulle offerte cloud di IBM, visitate il sito http://www.ibm.com/smartcloud.
OpenStack
OpenStack è un sistema operativo di cloud computing che controlla grandi
pool di risorse di calcolo, storage e networking, rese disponibili
attraverso un data center, e gestite attraverso un dashboard che offre
agli amministratori pieno controllo, pur consentendo ai rispettivi
utenti di eseguire il provisioning delle risorse tramite un’interfaccia
Web. Per ulteriori informazioni su OpenStack, visitate il sito:
www.openstack.org.
IBM Cloud Computing
IBM ha supportato migliaia di clienti nell’adozione di modelli cloud e
gestisce milioni di transazioni basate su cloud ogni giorno. Con il
cloud, IBM aiuta le aziende a ripensare all’IT e a reinventare il
proprio business. IBM offre tecnologie per il cloud, profonda conoscenza
dei processi, un ampio portafoglio di soluzioni cloud e una rete
mondiale di centri di delivery di servizi di cloud pubblico. Per
maggiori informazioni, visitate il sito http://www.ibm.com/smartcloud.
Seguiteci su Twitter http://www.twitter.com/ibmcloud e sul nostro blog http://www.thoughtsoncloud.com.
Ufficio Stampa IBM
Claudia Ruffini
cla@it.ibm.com
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